Un killer silenzioso ti sta portando ad ingrassare giorno dopo giorno?

SCOPRI la VERITÀ che nessuno ti dirà MAI:

LA DIPENDENZA DA ZUCCHERO: ESISTE
DAVVERO E QUANTO È PERICOLOSA?

Qui sotto ti copio subito alcuni messaggi che ricevo dai clienti soddisfatti
CHE SEGUONO IL MIO PROGRAMMA:

''Ciao Ale, riassumendo: a fine maggio pesavo 82,23 kg e iniziavo dopo mesi e mesi di diete estreme il tuo metodo. All'inizio ero un scettico, io che ho sempre creduto che per dimagrire dovessi fare la fame. Poi sotto tue direttive, ho iniziato a mangiare molto di più. Ad oggi che siamo a fine agosto peso 75,75 kg, praticamente ho perso 7,5 kg di grasso. Su una scala da 1 a 10 meriti proprio 11 grazie mille per avermi aiutato.''

Simone Affronti

Polizia locale

‘'Il programma di alimentazione mi sta dando soddisfazione, la gente mi ferma per strada per chiedermi se ho fatto qualche operazione di rimozione della pancia hahahah, la soddisfazione più grande è non farsi mai mancare nulla di cibo, tanto è vero che sono riuscito a mantenere l'alimentazione anche nelle 2 settimane in vacanza al mare. La cosa incredibile è che è sostenibile sia in vacanza, che in trasferta in più oltre i risultati (-11 kg) sono sempre pieno di energia e dormo molto meglio rispetto a prima''.

Paolo Carlessi

Operaio 

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Attenzione:

Questo documento riporta documenti scientifici reali e non si
sostituisce dal parere del proprio medico curante.


Ti piace lo zucchero? Credo di no...

 
Diciamola tutta, tu non mangi lo zucchero puro, tu mangi prodotti contenenti
zucchero e sono davvero tanti come:

 
● Biscotti
● Torte
● Prodotti in lattine
● Barrette proteiche
● Prodotti con pochi grassi
● Gomme da masticare
● Bibite
● Sushi (sì il sushi contiene zucchero)
● ecc.

 
Sulla dipendenza da zucchero sono stati condotti diversi studi, dove si evidenzia la capacità di questo ingrediente di condizionare il comportamento delle cavie, agendo sui meccanismi cerebrali del piacere e della ricompensa.

 
Le reali conseguenze sugli esseri umani, tuttavia, non sono del tutto certe, come non è chiara la prevalenza, in termini di assuefazione, del più popolare fra i dolcificanti rispetto ad altri ingredienti e cibi fino ad ora.

 
Dopo aver approfondito i danni che si instaurano nella testa come ‘’circolo vizioso’’ (articolo nel blog)  dovuti a un consumo smodato di saccarosio e alla compensazione da palestra, questa volta spiegherò le nuove scoperte sulla dipendenza da zucchero ed il rischio reale, riportando i risultati di alcune delle ricerche più significative condotte finora e attraverso le considerazioni del professor Enzo Spisni, fisiologo della nutrizione dell’Università di Bologna.

DIPENDENZA DA ZUCCHERO: COSA DICONO LE RICERCHE?

L’idea che il più comune fra gli ingredienti alimentari possa instaurare un


meccanismo vizioso, in qualche modo paragonabile a quello indotto dalle droghe, non può che apparire inquietante.

 
Anche se il tema sembra insolito, la bibliografia delle pubblicazioni sulla dipendenza da zucchero è ormai piuttosto ricca, con numerosi studi condotti negli ultimi dieci anni.

Studio 1 British Journal of Sports Medicine
Ricerca: Evidence for sugar addiction: Behavioral and neurochemical effects of intermittent, excessive sugar intake
Studio 2: Sugar addiction: is it real? A narrative review
Studio 3: Sugar addiction pushing the drug-sugar analogy to the limit
Studio 4: Food addiction: true or false?

Nel 2008 fece discutere una ricerca (sopra riportata) dell’Università di Princeton, che dette l’avvio a questo particolare approfondimento su un ingrediente da sempre croce e delizia dei golosi.

Gli scienziati sottoposero a dei ratti dosi elevate di acqua e zucchero, e nel giro di tre settimane gli animali palesarono un comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in astinenza, con evidenti segni di frenesia e impazienza. 

Come avviene con l’assunzione di droga, con un’azione analoga il consumo di saccarosio si dimostrò associato a un aumento nel cervello della dopamina, sostanza legata al meccanismo della ricompensa.

In quella ricerca vennero condotti altri esperimenti con i ratti e lo zucchero, che avvalorano l’idea dell’esistenza di un nesso tra la dipendenza da sostanze
stupefacenti e lo sviluppo di un desiderio morboso di sapore dolce.

L’ipotesi secondo la quale i risultati potessero essere validi anche per l’essere
umano, erano fondati, basti pensare ad un bambino quando mangia qualcosa di zuccherato come si agita o ad un obeso quando gli viene tolto lo zucchero che ‘’crolla’’.

Quindi questa ‘’ipotesi’’ ha trovato riscontro dalla dipendenza da zucchero: sono state sostanzialmente confermate da altre ricerche del 2010 e del 2013, mentre una revisione del 2017 pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha dato nuovo risalto al tema ( studio 1).

Le conclusioni, infatti, sostenevano addirittura che il saccarosio sarebbe in grado di indurre effetti psicoattivi – quali l’abuso e i desideri impulsivi - sovrapponibili, se non superiori, a quelli di altre sostanze stupefacenti. I ratti da laboratorio resi dipendenti dalla cocaina, se posti alla scelta tra questa sostanza e lo zucchero, opterebbe per lo zucchero.

Questo ingrediente, inoltre, non sarebbe soggetto a meccanismi di repulsione
naturali, pertanto, in assenza di una sorta di sistema di sicurezza per impedirne l’ingestione, la voglia di zucchero sarebbe praticamente infinita.

Perdipiù, secondo questa review, “sia negli animali che nell’uomo, le prove in
letteratura mostrano parallelismi e sovrapposizioni sostanziali tra droghe e zucchero, dal punto di vista della neurochimica cerebrale e del comportamento
”.

Il pericolo dello zucchero nascosto.

Lo zucchero, come detto, è contenuto nella maggior parte degli alimenti che


consumiamo. In testa, ovviamente ci sono:



- i cibi industriali
- preconfezionati
- le bibite gassate
- i succhi di frutta
- junk food.


Senza parlare poi degli

alcolici e dei superalcolici. Insomma, la maggior parte del cibo che finisce sulle nostre tavole contiene preoccupanti quantità di zucchero.

 
Come puoi vedere, quando ti metti a dieta ed elimini gli zuccheri, il cervello manda impulsi sfrenati di "ricompensa" questo avviene in molti casi come:

- Un lutto
- Un forte dolore
- Una forte emozione (tipo amore)
- Noia
- Nervoso e stress

Ti è mai capitato di essere cosi triste da buttarti sul cibo?


Se sei stato innamorato avrai provato sicuramente un periodo dove la ‘’dieta’’ va a farsi benedire e per dieta non intendo un regime ipocalorico per dimagrire, ma semplicemente variare le proprie abitudini quotidiane.
Oppure mangi per noia o rabbia...

 
Sono tutti fattori psicologici che danneggiano il tuo cervello e sai perché?

Troppo zucchero “manda in tilt” il cervello inibendo
la riproduzione delle cellule staminali coinvolte in
apprendimento e memoria.


Questi gli effetti di una dieta squilibrata, troppo ricca di zucchero, analizzati in una ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e pubblicata oggi online sulla rivista Cell Reports.

 
Riporto quanto scritto
‘’Ecco come un eccessivo e prolungato consumo di zuccheri, una dieta squilibrata o il diabete possono gravare sulle performance del nostro cervello: ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore presso la sede di Roma hanno scoperto, infatti, che in presenza di concentrazioni elevate di zucchero (simili a quelle che possono verificarsi in caso di del diabete) le cellule staminali del cervello - fondamentali per i processi di apprendimento e memoria nonché per la riparazione dei danni cerebrali - non riescono più a riprodursi e, quindi, a garantire il necessario ricambio di neuroni nell'ippocampo, centro nevralgico della formazione dei ricordi.’’

In un lavoro pubblicato sulla rivista Cell Reports riporta che le cellule staminali neurali sono fondamentali per il mantenimento nel tempo delle funzioni cerebrali, e un loro difetto di numero e/o di funzione è oggi considerato tra le cause del declino cognitivo nell’anziano.

Lo studio, svolto dai gruppi di ricerca di Giovambattista Pani (Patologia Generale) e di Claudio Grassi (Fisiologia Umana), in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di Fisica, mostra che un eccesso di glucosio [zucchero] compromette la funzione di tali cellule, riducendo la loro capacità di moltiplicarsi.

 
La ricerca svela dunque uno dei motivi per cui, come oggi largamente riconosciuto dalla comunità scientifica, una dieta scorretta e troppo ricca di zuccheri deteriora le performance cognitive.

AL PEGGIO NON VI E’ MAI FINE...


Il problema dello zucchero come detto è che non viene mangiato ‘’singolarmente’’ ma con altri nutrienti e questi sono i grassi.

 
Le multinazionali ti vogliono grasso e malato, questo non è complottismo ma realtà in quanto per arricchire e accentuare i sapori queste ditte alimentari fanno a gara ad esaltare i sapori.

 
Una delle prime cose che mi viene chiesta è proprio questa [domanda fatta da Bruno]:’’ Coach l’alimentazione va bene, ma priva di sapori’’.

 
La mia risposta è: ‘’Non è la dieta priva di sapori, ma il tuo palato iper drogato che non distingue i veri sapori naturali (che sono piu’ leggeri)’’.

 
Il problema è l’abbinamento tra zuccheri e grassi che genera una piu’ forte
dipendenza, un’alimentazione equilibrata può aumentare la produzione di neuroni nel cervello, tanto quanto una malsana può danneggiarne la catena di montaggio.

 
Questo accade perché il cibo, o meglio le molecole che contiene, non stazionano nell'intestino, ma una volta ingerite intraprendono un viaggio che le porta ad interagire indirettamente anche con il sistema nervoso.

Si parla di effetti a lungo termine: non è il singolo piatto ipercalorico a fare danni, ma l'abitudine a mangiare in modo poco salutare.

 
Una dieta ricca di grassi e zuccheri può causare infiammazione e stress ossidativo, che a loro volta provocano il danneggiamento delle molecole all'interno delle cellule.

 
In poche parole zuccheri e grassi danneggiano il cervello, i neurotrasmettitori e le cellule che possono dar vita a forme tumorali anche gravi.

 
A questo punto penserai, ''va beh coach ma ogni tanto...''

Anche ogni tanto accade questo che ho appena descritto, certamente il corpo torna sempre in equilibrio e di conseguenza possiede dei meccanismi di ripristino, ma qui non si parla di un gelato ogni 15 giorni, ma frequenti cibi errati quotidianamente.

 
Il mio obiettivo è quello di aiutare le persone a star bene perché ci si accorge
della salute solo quando la si perde, piccole rinunce possono portare a grandi
risultati sia in termini fisici che salutistici.

COSA POSSIAMO FARE PER VIVERE BENE E DIMAGRIRE?

Esistono diverse alternative salutari per dolcificare gli alimenti senza ricorrere allo zucchero bianco raffinato (o integrale che è uguale). Come, per esempio, il miele, la stevia, il dolcificante TIC.

 
Proprio perché conosciamo le disastrose conseguenze del consumo di zucchero e perché ora sappiamo che crea dipendenza quanto le sostanze stupefacenti come la cocaina, è fondamentale prediligere un’alimentazione equilibrata e il più naturale possibile.

 
Meno zucchero introduciamo nel nostro organismo, meno correremo il rischio che diventi una dipendenza vera e propria. E, non da ultimo, la nostra salute e la nostra silhouette ci ringrazieranno.

 
Oggi sono qui per aiutarti a disintossicarti dallo zucchero, essendoci passato anche io da ex obeso ti garantisco che so bene quanto sia difficile, per questo un percorso personalizzato e indirizzato al dimagrimento è equilibrio è la soluzione per una vita sana e felice, perché se gli impegni quotidiani ti stressano, lo zucchero, la cattiva alimentazione e i kg in eccesso ti uccidono.

Alessandro Marco Bosetti

Specialista del dimagrimento

Caro lettore,
mi presento, forse mi conosci o hai già sentito parlare di me attraverso il mio nome d’arte: “COACH TITANIUM”; classe 1990.

Vengo da una normale famiglia per nulla sportiva, ho iniziato all'età di 12 anni ad avvicinarmi al mondo delle palestre perchè pesavo 107 kg ed ero un bambino obeso.


Ad oggi ho perso 52 kg di grasso e ho trasformato la mia passione in lavoro diventando un Coach specializzato nel dimagrimento.




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